Io è morto, un diario rosso piombo

di Duilio Parietti
edito da 96, rue de-La-Fontaine edizioni
Prezzo: 14 euro

Danilo Chiesa riapre gli occhi e sa perfettamente di essere morto. Quello che non sa è dove si trova. Due loschi figuri appaiono per affidargli un compito: redigere la propria biografia e discuterne con loro ogni capitolo. È indubbiamente una strana richiesta ma Danilo non ha alternative. Inizia così a scrivere di sé e a rivivere il proprio passato, diventando spettatore di sé stesso.

Racconta degli anni Settanta, della sinistra, delle manifestazioni, della lotta e della paura. Racconta dell’impegno e del momento della resa. Racconta del fallimento e dell’abbandono. Forse un viaggio dentro alla propria coscienza. Forse voci esterne che, in realtà, sono voci interne.

Piacere, Adriana

di Giovanni Soldati
edito da Fontana edizioni
Prezzo: 19 franchi
Pagine: 200

La commissaria Veri si trova confrontata con un delitto che turba nuovamente i sonni degli abitanti della cittadina affacciata sul lago. Il caso è più complesso del previsto e la buona volontà della sua collaudata squadra, alla quale si è aggiunta la bionda Olimpia, potrebbe non bastare.

Come sempre, dubbi e tonfi sentimentali irrompono nella vita di Adriana scompaginando le sue già poche certezze. Un’altra occasione che l’autore sfrutta per parlare di sentimenti forti e fragilità quotidiane.

***

Fuori dalla palazzina giallo ocra un’ambulanza e due auto della polizia di cui una messa di traverso con i lampeggianti accesi. Un agente e un soccorritore discutevano del più e del meno in attesa di ordini.

«Buona sera commissaria» disse il poliziotto.

«Buona sera Bogo» rispose Adriana regalandosi un sorriso che pareva una smorfia «Sarà una serataccia?»

«A dire la verità non lo so ancora. Mi hanno messo qui con l’ordine di non far entrare nessuno. C’è un cadavere, quello sì. Una donna».

"La lingua italiana nel cinema svizzero" a Bellinzona, martedì 16 novembre alle 17

La Ticino Film Commission invita i membri ASSI alla tavola rotonda “La lingua italiana nel cinema svizzero”, in programma martedì 16 novembre alle 17 a Bellinzona. Gli interessati possono contattarci all’indirizzo assi@associazionescrittori.ch per riservare uno dei posti a nostra disposizione entro il 10 novembre.

Riconoscimento a Davide Buzzi al Premio di giornalismo della Svizzera italiana

Congratulazioni al nostro associato Davide Buzzi che alla decima edizione del Premio di giornalismo della Svizzera italiana (promosso dall’Atg, l’Associazione ticinese dei giornalisti, insieme a BancaStato) ha conquistato il premio speciale riservato ai freelance. Il riconoscimento è legato alla trasmissione ‘La valigia del Buzzi’ (Rete Uno) e all’articolo ‘Una volta in tüt i câ as mazava ul pörsc’ pubblicato sulla ‘Voce di Blenio’.

Presentazione del romanzo "Le ammaliatrici" di Carlo Silini a Mendrisio, martedì 9 novembre alle 20.30

Presentazione del nuovo romanzo
Le ammaliatrici di Carlo Silini

Martedì 9 novembre, ore 20.30

Aula Magna scuole Canavée
viale Canavée 8
6850 Mendrisio

Interventi di
Mattia Bertoldi, Scrittore e presidente dell’ASSI
Carlo Silini

«Le ho amate tutte e due. E tutte due le ho odiate. Facevano quell’effetto lì. Bastava guardarle che…» ma non finì la frase.
«Una era una santa, l’altra una strega.»

Completando la trilogia iniziata con Il ladro di ragazze (2015) e proseguita con Latte e sangue (2019), con Le ammaliatrici ancora una volta Carlo Silini ci regala una narrazione sorprendente e visionaria della storia nascosta, svelando la fine di un’era arcaica e selvaggia, tra amori, vendette e perdizioni, col ritmo forsennato di un thriller che tiene i lettori incollati ad ogni pagina. Un testo che commuove, agghiaccia, diverte, indigna e fa riflettere in una luminosa via di mezzo tra l’opera buffa e la tragedia.

Le ammaliatrici

di Carlo Silini
edito da Gabriele Capelli editore
Prezzo: 21 euro
Pagine: 416
In uscita l’8 novembre 2021

Di quanti destini straordinari si sono perse le tracce nei secoli?
Di quante storie di cui abbiamo smarrito memoria rimangono come unici e muti testimoni i luoghi in cui sono segretamente avvenute: i tavolacci delle vecchie osterie, i muri scalcinati delle chiese, le algide sale di tribunale, le celle conventuali, i manicomi, i bordelli, gli ostelli di santità e poi le valli ombrose, i campi di grano, gli anfratti più silenti delle caverne?

Così, quando un bizzarro condannato a morte di nome Bargniff si siede sul ceppo dove dovrà appoggiare il capo per ricevere il colpo ferale del boia e racconta le incredibili vicende di Maria del Maté, la giovane musa ispiratrice dei carnevali di Milano e di Maddalena de Buziis, la Madonna-strega dei baliaggi svizzeri, capita che nessuno gli creda.

Perché il Bargniff è un ladro, un truffatore, un volgare casciaball ed è bene che la sua vita sbandata finisca lì, nel campo del Nebbiano, il giorno del Signore 12 novembre 1664; prima che qualcuno prenda per buoni i suoi farneticamenti da ubriaco, prima che il mondo scopra che in un tempo indefinito di fine Seicento, a cavallo tra il Ducato di Milano e le più impervie valli prealpine, un gruppo di disperati e sognatori dava vita alla leggendaria Compagnia dei campi, e che uno spietato manipolo di persecutori di streghe e creatori di sante avviava una caccia ottusa e feroce per cancellarla dal mondo, insieme al piccolo Paradiso terrestre che era riuscita a creare tra i verdi spiracoli della pianura che attraversa il confine.

Completando la trilogia iniziata con “Il ladro di ragazze” (2015) e proseguita con “Latte e sangue” (2019), con “Le ammaliatrici” ancora una volta Carlo Silini ci regala una narrazione sorprendente e visionaria della storia nascosta, svelando la fine di un’era arcaica e selvaggia, tra amori, vendette e perdizioni, col ritmo forsennato di un thriller che tiene i lettori incollati ad ogni pagina. Un testo che commuove, agghiaccia, diverte, indigna e fa riflettere in una luminosa via di mezzo tra l’opera buffa e la tragedia.