Tientsin. Il guado del cielo

di Franco Di Leo
edito da Calibano Edizioni (maggiori informazioni sul sito dell’editore)
Pagine: 388
Prezzo: 20 euro

Cina, 1938. Tientsin è una città dominata dalle concessioni: francese, giapponese, inglese e italiana. Il clima politico è arroventato dal conflitto tra Giappone e Cina. Un direttore d’orchestra italiano di origine ebraica, Arrigo Fano, e una cantante cinese dal misterioso passato, Shu Lan Zhao, si incontrano e lentamente si avvicinano. Storie d'amore si accavallano a storie di soprusi, di amicizie e di spionaggio attraverso gli anni agitati della seconda guerra mondiale.

Amore, amicizia e lealtà ma anche guerra, soprusi e spionaggio nella città cinese di Tientsin durante la Seconda Guerra Mondiale.

Petizione sul giornalismo culturale (ch-intercultur)

Riportiamo, qui di seguito, il testo di una petizione dedicata al giornalismo culturale e promossa da ch-intercultur. È possibile firmare la petizione a questo link.

“Il giornalismo culturale deve far parte del messaggio sulla cultura

Il giornalismo culturale si trova in una situazione precaria. Le risorse sono state fortemente ridotte, gli organi di pubblicazione si riducono, le nuove leve mancano sempre più. Le principali vittime sono le arti e la loro trasmissione. Certo, parecchi mezzi finanziari destinati alla promozione sboccano nel marketing e nelle relazioni pubbliche e la necessità di tale approccio è giustamente riconosciuta. Tuttavia dovrebbero essere disponibili anche i mezzi atti ad assicurare alle creatrici e ai creatori culturali l’imprescindibile risposta critica. Un’arte che non viene riflessa da un giornalismo indipendente e che non viene trasmessa alla società perde la propria importanza. Ha un ruolo politico e sociale sempre meno importante. Non si discute più di essa, scompare la memoria storica, la promozione manca di risonanza, la legittimità democratica si sfalda.

Il giornalismo culturale è un elemento indispensabile della produzione culturale. La produzione culturale senza risposta critica è un vicolo cieco.

La consultazione in giacenza riguardo al quarto Messaggio sulla cultura del Consiglio federale offre una nuova occasione di dibattere sui compiti della politica culturale.

Il Messaggio sulla cultura 2012-2015 rilevava già che i «deficit informativi» avrebbero reso più difficile l’accesso alla cultura. Da allora la situazione si è drammaticamente deteriorata.

È ormai ora di agire. Non occorre una nuova legge, bensì una nuova volontà e una nuova pratica. Le giurie e le commissioni si giovano di una grande perizia che tuttavia, come la creazione artistica stessa, non si sviluppa più in un dibattito pubblico dall’effetto transregionale e translinguistico. Manca la risonanza dei media. Per crearla vanno sviluppati e sostenuti nuovi strumenti di promozione.

Facciamo appello al Consiglio federale, al Parlamento, alle organizzazioni culturali e a quelle che rappresentano il pubblico, senza scordare i media:

La promozione dei resoconti culturali richiede misure efficaci. Il giornalismo culturale deve far parte del Messaggio sulla cultura.”

Il Re di Gerusalemme: Novelle Gaie

di Daniele Oberto Marrama
Curatrice: Yuksel Degabriel
edito da Edizioni Intra (maggiori informazioni sul sito dell’editore)
Pagine: 113 pagine
Prezzo: 14 euro

Il Re di Gerusalemme: Novelle Gaie è l'ultima raccolta di Daniele Oberto Marrama, giornalista e autore napoletano, collaboratore di Matilde Serao. Viene pubblicata nel 1909 e sarà una delle ultime opere dello scrittore, morto prematuramente nel 1911.

Dopo il fantastico gotico della prima raccolta (Il ritratto del morto. Racconti bizzarri) e l'allegoria della seconda (Bianca Luna e Piuma Nera: Racconti a Nonò), Marrama sperimenta un'ironia e una comicità legate al realismo di scene tipiche del quotidiano contemporaneo all'autore.

Nei dieci racconti proposti nell'opera, l'uomo moderno viene criticato per la sua ingenuità, per il suo individualismo e per la sua superficialità. Tra festeggiamenti finiti male, amori abbandonati e traditi, lavori persi e incontri fortuiti, l'autore continua la sua sperimentazione scapigliata mediante la narrazione breve.

Bianca Luna e Piuma Nera: Racconti a Nonò

di Daniele Oberto Marrama
Curatrice: Yuksel Degabriel
edito da Edizioni Intra (maggiori informazioni sul sito dell’editore)
Pagine: 93 pagine
Prezzo: 14 euro

Dopo cent'anni dalla pubblicazione della prima raccolta di racconti fantastici, intitolata Il ritratto del morto. Racconti bizzarri, è stata ripubblicata anche la seconda raccolta di Daniele Oberto Marrama, ossia Bianca Luna e Piuma Nera: Racconti a Nonò. Marrama, giornalista e autore napoletano, collaboratore e braccio destro di Matilde Serao, si allontana dal fantastico e dal gotico della prima opera per concentrarsi sull'allegoria scapigliata: con la scusa di scrivere racconti per bambini dedicati alla piccola Nonò, l'autore propone testi di critica alla società a lui contemporanea, attraverso i protagonisti innocenti.

I sette racconti proposti presentano elementi legati al mondo dell'infanzia, che rimandano però ad altro: i burattini di "Bianca Luna e Piuma Nera" simboleggiano gli individui imprigionati dalle leggi della società moderna; l'agnello Piumino, candido e puro, viene ingannato dagli uomini e dai suoi simili; la stella cometa è accusata di superbia e deve redimersi; i giocattoli scioperano contro i loro padroni tiranni, gli umani; la piccola Rosariuccia stringe amicizia con il fiume Sagittario e viene travolta dalla natura; gli angeli di Dio sconfiggono le leggi di Combes. L'ultimo racconto, dedicato a una bambina russa, descrive il dolore struggente causato dalla perdita del padre a causa della guerra.

Nella sua arte scapigliata, Marrama presenta testi tipici dell'epoca, tra critica alla società e semplice voglia di sperimentare con la scrittura.

Il desiderio di cadere

di Max Deste
edito da Albatros
Prezzo: 14.90 euro

Giacomo Daniele è un ragazzo che partire dai dodici anni inizia a soffrire di vertigini. Questo disturbo lo porta a chiudersi al mondo esterno, trovando rifugio nella lettura e nella scrittura, ma a causa della sua timidezza non trova il coraggio di pubblicare le sue opere. Grazie alla sua passione, riesce comunque negli studi letterari, laureandosi prima a Milano, diventando poi insegnante universitario a Losanna, fallendo però in ogni altro ambito, non riuscendo in particolare a coltivare dei rapporti sentimentali duraturi. A causa delle sue difficoltà relazionali, inoltre, viene quasi subito licenziato. Per questo motivo ritorna al suo paese (Bellinzona). Qui, durante il carnevale, ritrova Lea, una sua ex compagna delle medie che non aveva più rivisto. Con lei instaura subito un legame solido, che sfocia prima nell’acquisto di un appartamento e poi nella decisione di sposarsi. Dopo le nozze, trascorrono la luna di miele immersi nella natura, in una zona montagnosa al confine tra Lombardia, Ticino e Grigioni. Ma già durante il primo giorno sono vittime di un grave incidente di canoying, uno sport estremo praticato da qualche tempo allo scopo di esorcizzare il suo disturbo. A causa di un violento temporale, un’ondata infatti li travolge, facendoli precipitare da una cascata. Seguiranno 7 giorni di sopravvivenza disperata in una zona boschiva impervia, prima di essere soccorso. Dopo quindici mesi di ricovero, Jack viene dimesso dall’ospedale. Per lui è come se fosse una nuova rinascita, caratterizzata tuttavia da una profonda tristezza, dato che sua moglie è in coma irreversibile. Inizia così per lui una nuova sfida che lo vedrà confrontato con una difficile convalescenza. Ha però la fortuna di essere seguito da un brillante terapeuta colombiano, che lo aiuterà comunque a superare il trauma dell’incidente. Durante questa nuova fase della vita, inoltre, riuscirà anche a rilanciarsi nel lavoro e nei sentimenti, consapevole che in ogni momento tutto potrebbe di nuovo precipitare.