Sabrina Caregnato tra i vincitori di "Fai viaggiare la tua storia"

Le nostre congratulazioni alla nostra associata Sabrina Caregnato, il cui romanzo (Il diavolo a rovescio) è tra i dieci vincitori del concorso "Fai viaggiare la tua storia", organizzato da Libromania e Autogrill in collaborazione con DeA Planeta Libri. Il vincitore dell'anno scorso (il luganese Dario Galimberti, anche lui membro ASSI) ha fatto parte della giuria di esperti per questa importante iniziativa italiana. Maggiori informazioni a questo link.

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“Geografie di …” - Una collaborazione ASSI/Rete Due curata da Alan Alpenfelt

Comunicato stampa in occasione della Giornata svizzera della lettura ad alta voce – 27 maggio 2020

Gli autori iscritti all’ASSI  (Associazione Svizzera degli scrittori di lingua italiana) hanno ricevuto una commissione da parte di RSI con la richiesta di comporre un racconto breve che potesse mettere in evidenza un luogo a loro caro. Hanno risposto in 30, perfettamente rappresentativi delle molteplici realtà scrittorie esistenti. N’è scaturito un catalogo di luoghi disseminati su tutto il territorio nazionale, utile strumento in tempo di “vacanze nazionali”, per scoprire o riscoprire luoghi non solo letterari.

"Abbiamo aderito con entusiasmo all'iniziativa di ReteDue” osserva il presidente dell’ASSI Mattia Bertoldi “perché dava alle nostre autrici e ai nostri autori l'opportunità di ridisegnare il territorio, adottando di volta in volta la lente del ricordo, della descrizione o del sentimento. Plasmare queste geografie attraverso le parole è alla base del lavoro di ogni autore, ma poter contare su una voce e una regia professionale è un'esperienza nuova che darà una marcia in più ai 30 testi selezionati e a chi li ha scritti".

Le “Geografie di…” costituiranno un catalogo di interessanti itinerari fisici dal 22 giugno al 31 luglio, sulle frequenze di Rete Due. La serie, curata da Alan Alpenfelt, è stata lanciata in anteprima oggi, mercoledì 27 maggio, in occasione della “Giornata svizzera della lettura ad alta voce” nella quale è prevista la diffusione di cinque racconti sull’arco dell’intera giornata.

Programma di mercoledì 27 maggio

Alle 07:15
Una porta socchiusa di Sebastiano Marvin – con Rocco Schira - 5:01
Alle 09:35
Profumi e colore dell'autunno di Nicola Pfund – con Dario Sansalone - 4:41
Alle 14:00
Cà di Ferro di Sabrina Caregnato – con Margherita Saltamacchia 4:15
Alle 18:00
L'albero di casa di Anna Felder – con Anahì Traversi 5:50
Alle 22:00
Viano in val Poschiavo di Andrea Paganini – con Emanuele Santoro  4:30

Si possono ascoltare tutti e cinque i racconti a questo link

Il mio Nome è Due Arcobaleni

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di Nicole Rampazzi
edito da Wriboo
Formato cartaceo
Prezzo: 25 franchi (30 franchi per l’edizione speciale in formato quadrato, rilegata a mano, sulla destra)
In vendita in diversi punti in Ticino o contattando l’autrice (nicole.rampazzi[at]gmail.com)

Un piccolo paesino di montagna è il palcoscenico sul quale si intrecciano momenti di vita quotidiana che fanno riaffiorare nel lettore ricordi di profumi, suoni e gesti di una vita contadina, con insegnamenti del sacro cammino che invitano a ricollegarsi alla natura, al rispetto per la vita, al ritorno alla semplicità.
Un libro che si legge tutto d’un fiato la prima volta e che svela messaggi tra le righe in quelle successive, destinato a chi porta ancora nel cuore la purezza dei bambini.

Il confine dell'amore

di Carmen Weiz
edito da Edizioni Quest
Formato cartaceo ed ebook
Pagine: 367
In vendita su amazon.it

Vi conoscete fin da piccole, siete cresciute insieme, diventando inseparabili.
Hai donato a lei un pezzetto del tuo cuore, pensavi di conoscerla, di conoscere tutto su di lei, come lei sicuramente conosceva tutto di te.

La tua migliore amica...
Quanto potresti esserti sbagliata?

Quando tutti i segreti verranno a galla, mostrando di chi ti sei fidata, ti accorgerai di quanto le hai creduto rendendoti completamente indifesa.

Come in un caleidoscopio di vita, Carmen Weiz ci racconta una storia sul potere dell’amicizia, del primo amore e su coloro che il destino ha scelto per essere i custodi dei nostri primi segreti.
Racconta di come il nostro cuore possa vagare per strade misteriose e che a volte, le cose migliori accadono proprio quando pensiamo che tutto sia stato perduto…
E sulle conseguenze che dobbiamo affrontare da adulti quando scopriamo di esserci fidati della persona sbagliata.

Unique

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di Carmen Weiz
edito da Edizioni Quest
Formato cartaceo ed ebook
Pagine: 359
In vendita su amazon.it

Quanto profondamente riteniamo di conoscere la persona che amiamo?
Sappiamo tutto di lei oppure ci ha nascosto i segreti più profondi, quelli che le oscurano l'anima?
Dopo dieci anni di matrimonio, Lara Köhler pensava di conoscere l’uomo della sua vita, o forse si sbagliava…
È arrivata l’ora di scoprire il vero volto che si nasconde dietro al marito perfetto.

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Carmen Weiz torna con una nuova storia sconvolgente che tratta di un argomento di cui pochi hanno il coraggio di parlare.
I maltrattamenti dell’anima. Una vicenda coinvolgente, che fa riflettere sull’importanza delle scelte e sul processo che accompagna l’essere umano a compierle; sull’impossibilità di dimenticare il male e il modo in cui cambia la psicologia umana dopo i traumi.

Che ne sarà dei peccatori? Inferno o paradiso?

Unique, una storia di amore e speranza, laddove nessuno crede possano esistere ancora.
Primo volume autoconclusivo delle Swiss Legends.

Contiene alcune descrizioni intense, consigliato ad un pubblico adulto.

Audace

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di Carmen Weiz
edito da Edizioni Quest
Formato cartaceo ed ebook
Pagine: 395
In vendita su amazon.it

In quanti modi diversi ci si può camuffare?
Dietro a quante maschere ci si può nascondere?
Per quanto tempo lui riuscirà a fare il doppio gioco?
Vivendo nella penombra, dissimulando, sfidando costantemente il destino?
Tic... tac.... tic... tac...
Mettendo la sua vita in pericolo, collaborando con il SIC - Servizio di Informazioni della Confederazione Svizzera.
Cercando di fermare uno spietato maniaco, in perenne lotta contro il tempo.
Sapeva che innamorarsi sarebbe stato uno sbaglio, ma lei... lei non era come tutte le altre donne, non chiedeva niente in cambio, prendeva solamente ciò che desiderava; anche lei indossava delle maschere e quando tutte le maschere cadranno niente sarà più come prima.

Fuori per sempre

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di Doris Femminis
edito da Marcos y Marcos
Pagine: 348

Giulia è smarrita come puoi esserlo a vent’anni se ti spaventa troppo il futuro.
La tentazione è sparire nella foresta, insieme alla sorella Annalisa, o seguire l’amica Alex, artista della fuga. Serve linfa vitale straripante per uscire dal gorgo in cui è caduta e starne fuori per sempre.
Un litigio risveglia pensieri insopportabili e Giulia salta in macchina, guida giù per la valle, ingoia pastiglie. Si sveglia all’ospedale psichiatrico, e diventa una furia: vuole uscire subito, tenta in tutti i modi di fuggire, rifiuta le cure e i camici bianchi. La dottoressa Sortelli ci mette tanto a conquistare la sua fiducia. La spinge a raccontare la storia della sorella Annalisa, che per Giulia è un macigno da superare. Una volta aperto il cuore, tutto si capovolge: da prigione, l’ospedale diventa una culla, e Giulia non vorrebbe più rinunciare alla sua tiepida protezione. Non si sente pronta ad affrontare la propria fragilità, e il rischio della vita vera. Nel pieno di questa resistenza, irrompe in reparto Alex Sanders, tutta fuoco e tempeste. Porta il fascino della fuga irresponsabile, e Giulia non resiste.

Chiara cantante e altre capraie

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di Doris Femminis
edito da Pentagora (2016)
Pagine: 226

In un villaggio di montagna d'inizio secolo, durante un inverno straordinario, una giovane sposa partorisce una bambina deforme, nutrendo così le paure dei Cavergnesi che temono le forze del Male. Grazie al trambusto che destabilizza anche la scorbutica Elisa, Vincenzo riesce a conquistarla e, dalla loro unione, nascono Emma e Chiara che, ognuna a modo suo, lotteranno per non farsi annientare dalla dispotica madre. Accanto a loro si intrecciano le vicende di Agata e delle sue scelte laboriose e di Marta, un'orfana timida marchiata dalla passione. Storie di amicizie tra donne e destini di solitudine, di amori contrastati, violenti e scandalosi, di maternità, miracoli, contrabbando, internati e partigiani di passaggio. Sullo sfondo della transumanza e dell'allevamento, quattro bambine diventano donne in un mondo di rigidi codici, confrontate al mutamento inafferrabile della guerra e del progresso che cambieranno per sempre la vita dei contadini.

L'ala scordata

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Poesie di Alberto Gianinazzi
edito da Aletti Editore

Prefazione di Alessandro Quasimodo

“Nel gran cerchio de l’Alpi, su ‘l granito / squallido e scialbo, su’ i ghiacciai candenti / regna sereno intenso ed infinito / nel suo gran¬de silenzio il mezzodì.” (Da Mezzogiorno alpino di Giosuè Carducci)

La raccolta di Alberto Gianinazzi dedica molto spazio al paesaggio montano. Il candore dei ghiacciai, il silenzio che regna tra le alte vette, il desiderio di raggiungere la meta sono temi fondamentali per capire la poetica dell’autore: “Qui su questo sasso erratico / approdato sulla riva glaciale / siedo sui miei pensieri…/ E più in alto ancora / sopra i pascoli morenici / l’ultimo pendio scosceso / della montagna, prima di toccare il cielo, / il manto bianco e le nevi eterne.” Questi scorci paesistici sembrano ricreare quell’armonia che abbiamo smarrito o dimenticato. Non è facile cercare il senso del nostro cammino, ritrovare un contatto con il trascendente, scoprire dove giunge il sentiero che stiamo percorrendo. Siamo simili al lupo solitario, senza più il branco di appartenenza, che si aggira triste, come il bracconiere, nella landa deserta, illuminata dalla luna. Interrogandoci sullo scopo del nostro viaggio, cerchiamo di instaurare un dialogo con gli altri. Proviamo, così, momenti di intensa passione, ma anche di inevitabili delusioni e abbandoni. L’amore, infatti, dona gioie, stati d’animo intensi e, nel contempo, dolore, quando la persona cara si allontana, magari repentinamente: “Chissà perché è stato / tutto inutile fra noi, / il lume di candela, / le tende colorate, / le coperte rivoltate…/ la cena preparata / la salvia e il rosmarino…/ la cucina lucidata?…” L’utilizzo di rime baciate e di anafore crea un ritmo particolare e focalizza il messaggio comunicato. Interessante nei versi citati il connubio tra toni aulici e quotidiani. Viene in mente il celebre testo di Guido Gozzano La signorina Felicita in cui l’andamento ironico evita che una situazione di profonda nostalgia si trasformi in sentimentalismo: “Tu non fai versi. Tagli le camicie / per tuo padre. Hai fatto la seconda / classe, t’han detto che la Terra è tonda, / ma tu non credi… E non mediti Nietzsche…” La silloge valorizza, in ogni caso, il rapporto con le altre persone e sottolinea l’importanza degli affetti familiari che restano sempre un punto di riferimento. Il padre, la madre, gli insegnanti rimangono nel nostro cuore. Affiorano ricordi di momenti trascorsi insieme che ci permettono di affrontare gravi angosce. Quando la morte pare dominare i nostri pensieri, ecco, invece, affacciarsi ancora la vita con i suoi colori affascinanti; l’ala scordata, che rinnova lo spirito, permette di cogliere segrete e insolite corrispondenze nella natura.

Dal tramonto all'alba

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Poesie di Noè Albergati
edito da alla chiara fonte

Prefazione di Simone Pellicioli

L'arca della poesia onesta

Il grande poeta Umberto Saba, nel suo celebre testo Quello che resta da fare ai poeti del 1911, scriveva che “ai poeti resta da fare la poesia onesta”. Questo è ciò che traspare dalla prima raccolta poetica di Noè Albergati, l’onestà di intenti e di sentimenti verso il proprio vissuto che riversa nei suoi versi. I componimenti prendono sempre ispirazione da un evento della sua vita che viene trasformato e reso universale dai ragionamenti e dalle sensazioni provate.

Gli elementi che emergono provengono dai luoghi in cui il poeta ha vissuto e dalle esperienze intraprese. Possiamo riconoscere i monti ticinesi, le selve e la vita contadina; le persone veramente incontrate come l’agricoltore o la signora anziana incrociati durante il servizio civile. Gli incontri non sono solamente quelli reali, ma anche e felicemente quelli letterari. Sfogliando le pagine incrociamo, più o meno nascosti, Orelli, Montale, Leopardi, Calvino, Magrelli, ecc.

I componimenti, non datati, non sono inseriti nella raccolta in ordine cronologico, ma tematico. Questo ci permette di avere in mano un lavoro omogeneo e meno legato alle contingenze connesse alla scrittura della prima stesura. Le poesie sono qui per la prima volta riunite e si mostrano nella loro forma definitiva. Rivisitate in occasione della presente pubblicazione, sono inserite in un percorso che le valorizza e le collega. Le gemme poetiche sono finalmente incastonate nella corona del macrotesto e risplendono così non solo di luce propria, ma anche grazie al riflesso e al riverbero che le altre emanano.

Dal tramonto all’alba ci impone un percorso a ritroso nel tempo, come se andare avanti, in questi tempi incerti, non fosse possibile. C’è la volontà di non farci attraversare la notte, fisica e metafisica, ma di riportarci verso le ore di luce e alla nascita di quella luminosità che ci permette di guardare, vedere e comprendere il mondo. Le varie sezioni offrono un bagliore e un barbaglio diverso per affrontare i testi e ci invitano a leggerle nel momento a loro dedicate, così che la lettura non possa essere svolta tutta d’un fiato, ma su diverse giornate, con la giusta lentezza con la quale dovrebbero essere godute e assimilate.

La temporalità è ispirata e in parte spiegata dalla prima poesia. In sostanza la regressione del giorno si lega al tenore generale della sezione, da un tramonto in cui grande peso hanno i ricordi, magari un po’ sbiaditi e malinconici, si passa al pomeriggio, ossia la maturità piena, quando le responsabilità e le scelte da prendere pesano di più, quando la consapevolezza che si ha è maggiore e quindi si avverte un’inquietudine più pungente. C’è poi la metà del giorno, lo Zenit, in cui il poeta ha inserito un testo di cerniera, che collegasse le parti. Il mattino equivale all’adolescenza, un periodo in cui si cercano dei modelli, ma in cui c’è anche il rischio di non distinguere quelli veri dai semplici idoli. L’alba è l’infanzia, quando tutto sembra più chiaro perché si ha un orizzonte limitato, quando tutto sembra positivo, perché si sta ancora esplorando e scoprendo. La notte sarebbe il momento prima della nascita, i mesi del feto, che ha già sensazioni e impressioni, ma frammentarie, così come lo sono i testi proposti.

Tutti questi momenti si legano però anche a come i raggi del sole illuminano nei vari momenti della giornata, da una perdita di colore, come se gli oggetti si spegnessero o si allontanassero al tramonto, a una luce intensa, che evidenzia tutti i difetti nel pomeriggio, al mattino dove c’è una luminosità meno cruda, più dolce e positiva, all’alba che delinea i contorni degli oggetti e ridona loro colore, facendoli riemergere dalla notte.

Ritornare all’alba dei tempi, o più semplicemente all’inizio della metaforica giornata, ci permette di tornare alle nostre origini, all’essenza degli elementi quotidiani che diamo per scontati. Questo viaggio a ritroso il poeta lo compie anche a livello culturale, c’è una sezione che prende spunto dal mito e che lo fa proprio modernizzandolo e dissacrandolo. Le poesie sono un punto fissato nel continuum spazio-temporale al quale l’autore e i lettori possono tornare, come attraverso una speciale macchina del tempo, per rivivere i momenti più significativi di un’esistenza, i momenti che, attraverso una riflessione, ci hanno permesso di cambiare il nostro sguardo sulla realtà.

Questo giorno al contrario è quindi al contempo il desiderio del regresso, davanti alle difficoltà, di tornare agli instanti in cui tutto era più facile, fino all’estremo dell’annullamento nel grembo materno, ma anche la volontà di lottare, di andare avanti, proprio facendo frutto di tutti i momenti, di vivere fino in fondo i nostri attimi, comprendendoli il più possibile. Il fatto che le sezioni coesistano all’interno dello stesso libretto, rispecchia l’analoga compresenza di questi diversi momenti in tutta la nostra vita.

Dal punto di vista formale le poesie sono molto diverse, alcune hanno un titolo, altre no, alcune hanno delle strofe, altre sono monolitiche, alcune giocano con la varianza dei versi, altre sono più formali e rigorose, con le proprie regole interne. Le rime, considerate forse un gioco facile, vengono usate con parsimonia e perciò sono ancora più preziose e importanti quando utilizzate. La lingua, anche se mai banale, non sfocia in astruse ricercatezze o lemmi desueti, ma resta ancorata alla concretezza e alla chiarezza delle intenzioni esposte. L’uso sapiente delle figure retoriche dimostra la frequentazione di testi importanti e la padronanza degli strumenti lirici. Un elemento interessante, e forse unico nel suo genere, è l’utilizzo delle parentesi per sdoppiare il significato di alcune parole. Per esempio la parola “sche(r)mi” in una poesia assume il duplice significato di “schemi” e “schermi”.

Nella poesia Il profeta viene mostrato l’essere umano nella sua più nuda vanità, nelle sue stranezze, con i suoi paradossi e le sue contraddizioni. In questa poesia manifesto l’autore si espone maggiormente, ma non giudica. Anche lui chiede, nel poema Finestre come cornee smerigliate, di poter essere “falso profeta del suo futuro”, dimostrando la sua umanità e l’appartenenza a una società che ha bisogno di sondare l’avvenire, generando però legami saldi con il passato e testi intrisi di radici. Saba stesso aveva previsto l’urgenza degli elementi che Albergati ha racchiuso nella sua poetica: “Ai poeti della generazione presente resta … un ritorno alle origini: con un’opera forse più di selezione e di rifacimento che di novissima creazione: resta ad essi quello che finora fu solo raramente e parzialmente compiuto, la poesia onesta.”

Complimenti, in amicizia, all’autore, con l’augurio che la sua opera prima sia solamente la prima di una lunga e fortunata carriera di scrittore.

Residenze creative a Maggia e Palermo nel 2020

Condividiamo con piacere le proposte offerte dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) e apparse sul Foglio ufficiale 102/2019 di venerdì 20 dicembre.

Bando di concorso
Residenza creativa a Maggia

Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, per il tramite della Divisione della cultura e degli studi universitari, apre il bando di concorso per due residenze creative in ambito letterario della durata di due mesi a Maggia, con l’obiettivo di incentivare le relazioni tra i/le candidati/e selezionati/e e il territorio ospitante e di promuovere lo scambio culturale.

Il concorso 2020 è rivolto a scrittori svizzeri maggiorenni. Il/La candidato/a selezionato/a riceve un'indennità giornaliera per le spese di sostentamento, equivalente ad un contributo mensile di fr. 2000.– presso la Residenza Sotto le Piazze a Maggia dal 1° maggio al 30 giugno 2020 (residenza primaverile) e dal 1° settembre al 31 ottobre 2020 (residenza autunnale).

Agli interessati è richiesto l’invio di una lettera di motivazione della candidatura, del proprio CV con l’indicazione delle borse di studio precedenti, residenze, premi, pubblicazioni, la descrizione del progetto che s’intende realizzare durante la residenza e il periodo di residenza scelto (primaverile o autunnale). Ai candidati selezionati si richiede la disponibilità per una lettura pubblica e la consegna del progetto realizzato per eventuale pubblicazione nella collana della Divisione. È infine richiesta la redazione di un breve rapporto di residenza al termine del periodo.

La selezione è svolta da un comitato di esperti e di rappresentanti delle istituzioni. Le candidature sono da inviare in formato digitale a questo indirizzo: decs-dc@ti.ch oggetto «Bando Maggia primavera» oppure «Bando Maggia autunno».

Il bando è pubblicato il 20 dicembre 2019. Il termine per l’inoltro delle candidature è il 3 febbraio 2020. Il 6 aprile 2020 sarà data comunicazione ai candidati sugli esiti del concorso.

Bellinzona, 20 dicembre 2019

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Bando di concorso
Residenza creativa a Palermo

Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, per il tramite della Divisione della cultura e degli studi universitari, apre il bando di concorso per una residenza creativa in ambito letterario della durata di due mesi a Palermo, con l’obiettivo di incentivare le relazioni tra il/la candidato/a selezionato/a e il territorio ospitante e di promuovere lo scambio culturale.

Il concorso 2020 è rivolto a scrittori di nazionalità svizzera residenti nel Cantone Ticino da almeno tre anni. Limite di età: 40 anni alla scadenza del bando.

Il/La candidato/a selezionato/a riceve un'indennità giornaliera per le spese di sostentamento a Palermo, equivalente ad un contributo mensile di fr. 1500.– e l’alloggio dal 1° ottobre al 30 novembre 2020 presso Palazzo Butera a Palermo (alloggio in camera con bagno, area comune per cucinare). Il periodo di residenza è fisso. L’accoglienza a Palermo è assicurata dall’Istituto Svizzero e da Palazzo Butera.

Agli interessati è richiesto l’invio di una lettera di motivazione della candidatura, del proprio CV con attestati e copia del passaporto o carta d’identità, e la descrizione del progetto che s’intende realizzare durante la residenza a questo indirizzo: decs-dc@ti.ch oggetto «Bando Palermo».

La selezione è svolta da un comitato di esperti e di rappresentanti delle istituzioni. Al/Alla candidato/a selezionato/a si richiede la consegna del progetto realizzato per eventuale pubblicazione nella collana della Divisione e la redazione di un breve rapporto di residenza al termine del periodo.

Il bando è pubblicato il 20 dicembre 2019. Il termine per l’inoltro delle candidature è il 3 febbraio 2020. Il 6 aprile 2020 sarà data comunicazione ai candidati sull’esito del concorso.

Bellinzona, 20 dicembre 2019